martedì 27 giugno 2017

Claudia Di Palma "La parola è ancora alba"









Che moltiplichiamo il principio.
Che dietro gli alfabeti facciamo silenzio
per le cellule e i corpi. Che cerchiamo
il fonema della pelle per svincolarci
dalla solitudine. Che chi ascolta sia ampio.
Che sia ampiezza la tua vicinanza.



  *****


 Che facciamo ampiezza stringendoci le mani
nel vento che sveste in questa stagione.
Che il pudore sia un brutto ricordo.
Che anche l’intimità cresca altrove.
Che l’elettricità sia senza interruttori.
Che celebriamo il passo con la foglia
e la foglia con il passo
per questo fresco sguardo.


*****


Rendimi periferia.
Rendimi nascondiglio illuminato
dal sole. Rendimi vicina al confine,
vicina al taglio. Rendimi minoranza
dove la luce si fa maggiore.
Rendimi minore come un fiore
a lato, quel lato che splende
piu di ogni centro. Rendimi piccola
superficie che quasi scompare
nell’orrore di ogni sentimento.
Rendimi sottile come lama,
assottigliata da ciò che provo.


*****


 La mia anarchia intima,
segreta, marginale. La mia
periferia nel centro, nel fondo di me.
Ti guardo con le mie case popolari,
i miei popoli scomparsi, con le vie
d’estinzione che mi compongono
e scompongono. Ignoto
è la parola d’ordine, è rischio.
Togliere la proprietà privata
dalle parole, occuparle, accarezzarle
come onde gravitazionali e
stropicciarle, scoperchiarle,
non metterle in nessuna teca
di vetro, in nessuna campana.


*****


L’ora delle rondini inizia presto,
inizia quando ti concedi il cielo
o il rumore di una foglia, quando l’alba
è alle sette del pomeriggio
e il mondo non si è ancora rovesciato,
quando provi a vedere il rovescio
di te stesso e scopri che non è il lato B
ma il lato Z, quando il tuo poliedro
ha tanti lati, tanti spigoli,
che sorprendono l’alfabeto e l’aritmetica.
Quando la conta dei numeri è troppo poco
e non ti addormenti numerando le pecore,
quando si danno numeri agli uomini
e degli uomini si fanno numeri
ma tu non ci credi
a questa grossolana traduzione
della carne in un codice fiscale.


Spirale di fico, Fotografia  di Chiara Amato



La parola é ancora alba.
La parola muore ed è ancora alba.
Resti solo, senza significati, nel giorno
che impazza alle mani avide
più idiota degli idioti, più beatamente
idiota delle idiote logiche degli uomini.
Poi ritorna, ritorna come fosse nuovo,
l’alfabeto alla fine del canto.


*****

Terra inospitale a parte gli ulivi
e gli ammassi di pietra abbandonati.
Con la mia attesa ricucio le piaghe
a filo di luce. Brucia il campo
sotto il sole, si ricerca un rifugio
per oziare, un’ombra
dove nascondere il volto, un velo.
Dalla fessura controllo il vicino
e non lo vedo.


*****



E cessiamo di essere monadi
e ci troviamo mondo, plurale sintonia
di singolari moltitudini. Infine
ci dissolveremo in quella grande
bandiera bianca
che spesso chiamiamo luce.
 


Claudia Di Palma





















C’e un attimo in cui stiamo per fare
ma non facciamo ancora,
vorremmo sapere ma non sappiamo.
Quello è il luogo della nascita.
Poi la tua decisione, la tua legge
cessa di vedermi e io posso fare lo stesso
con te, ma indugio, e il vento scatena temporali,
la tenda sbatte forte sulla finestra.
Ecco il confine, dove noi siamo insieme.


*****


Sono una guerra infinita
piena di sangue                                                        
e strazi per ogni respiro.
C’è un centro di accoglienza  
per il vento profugo.
Straniere vengono e disperse
particelle d’aria per trachee strette
fino ai polmoni. C’è un corpo
largo dove la vita bombarda.
E infine guardo tutto
come fosse leggerezza e riso.


*****


É l’esilio la nostra grande risorsa,
il non avere appigli.
È cercare un segnale e non vedere
che segnali lampanti e persi
siamo noi. Questa è una terra
senza soggetti, di sole vesti e stracci.
Questo è il nostro esilio che canta.
Nessun altro si fa canto nella gola.
“Questo è il mio Nome, il mio corpo,
e nel mio Nome disperdetevi con gioia.”










Claudia Di Palma,
nata a Maglie nel 1985, vive e lavora a Lecce.
Claudia Di Palma
Tra le sue esperienze piu importanti si annovera la passione per il teatro. Ha collaborato con Astragali Teatro (2005) e Asfalto Teatro(2006/2012). La passione per il canto l’ha portata a seguire inizialmente lezioni private e, attualmente, le lezioni della “World Music Academy di San Vito dei Normanni, con il maestro Fabrizio Piepoli. Ha seguito il laboratorio poetico Trasmissione orale della poesia e uso del microfono tenuto da Mariangela Gualtieri (2013) e, nel 2016, il   Ritiro Poeticodella casa editrice Samuele Editore.