Poesie tratte da “Possesso per perdita” di Maria Elena Blanco
TRANSITO
Corpo lieve
corpo senza l’imbarazzo
del fiato
corpo musicale
accordato
in chiave d’ombra
piramide
senza fianchi
senza angoli
senza graffio
senza radici
fuga di atomi
prospettiva di elitra
frescura di alabastro
tersa
latitudine:
mi bruci
in tangenza diuturna
mi ardi
con l’ultima
umida
rotazione
di palpebre
il roco remare
controcorrente
l’acido ostinato dei
limbi:
corpo essenziale
mi apristi
al rumore impercettibile
alla
carezza astratta
all’inversa cavità della
materia
delucidasti
il piacere
della curva squisita di
uno specchio
e questo vibrare
insistente
nel delta
tra cielo
e mare.
VISIONI
VISIONE I
chiudo gli occhi
vedo un rompicapo rotto
un corpo mutilato
le cuciture della notte
come una collana di luci
io lo vidi lo vidi lo vidi
labirinto di spilli
VISIONE II
gola della notte:
penetro:
un vento gelato dispiega
le tue scale
fino al mare cinto nel
suo orologio di luna:
poro a goccia: chiarore abissale: mi innalzo alla tua figura
temendo una brusca
emulsione di nevi o
uno scivolone verso l’amore
negativo:
solo tu notte abortisci
il richiamo del giorno.
VISIONE III
mozza con la prua il
recinto
la famiglia seduta a
tavola
cola a picco
qualcuno resta
appendendo
un fetore o una sillaba
CONDOM
I
NI
PRO
PIET
A’ ORIZZ
ONTA
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VI
S
TA
MA
VISIONE IV
Uccella
impiastricciata
vestita
profumata
a scopo di niente
di nessuno
fessura socchiusa
trafitta in controluce
dalla figura scura
musica crivellata
dall’inerzia.
Poesia tratta da POSSESSO PER PERDITA III
Poesia tratta da POSSESSO PER PERDITA III
PARADOSSO DEL FUOCO
I
Voglio parlare di rovesci
e degli interstizi che conflagrano la squallida
razione dei giorni
della
pira di rabbia e petali di rosa
dell’ardore
di feci d’amore
e di uno così piantato nella sua carta d’albero in mezzo all’inverno
con la sua linfa stellata
e di uno che si accomoda come può nel suo letto di schegge
e sogna di essere magma
e si risveglia lava
per le crepe ondosa si dirama
lascia un campo di scie
Erige altra dimora
(Traduzioni di Comasia Aquaro con la supervisione di Aurelia Iurilli)
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